I piaceri sessuali danno colore, gioia e splendore festoso alla quotidianità. Circa quindici opere selezionate dalle collezioni della Residenzgalerie di Salisburgo illustrano storie di “voluttuosi diletti” e gioiosi incontri. Musica, danza e gioco erano il passatempo preferito insieme alla caccia riservata ai nobili. Le nature morte con cacciagione che accompagnano queste rappresentazioni, creano inoltre un effetto scenico tutto particolare. Al culmine dell’illustrazione delle varie nature morte vi sono le immagini raffiguranti tavole strapiene e sontuose decorazioni floreali che completano la mostra.
Sala 1 della mostra | La vita, una festa
I cinque sensi, udito/auditus, vista/visus, tatto/tactus, olfatto/odoratus e guto/gustus, sono uno dei temi più popolari della pittura profana.
Nel ciclo dei cinque sensi, il vino e il fumo stanno a simboleggiare il gusto e l’olfatto. Prediletto, nonché economico, era il consumo di tabacco con la pipa di terracotta. Nei Paesi Bassi del nord, nel XVII secolo, i due elementi non sono ritrovabili solo nelle rappresentazioni degli strati sociali più benestanti, benaì anche tra i più poveri, come mostrano le scene di osteria, un piacere spesso consumato. Nell’Europa cattolica il consumo di tabacco era vietato.
La pittura francese mostra i bagnanti. Sotto la luce del sole cocente l’acqua fresca dona momenti di piacere risvegliando le brame nascoste negli occhi di chi osserva i corpi nudi.
Sala 2 della mostra | Delizia per gli occhi
L’eccesso domina le varie rappresentazioni delle nature morte barocche. Dapprima vista come elemento di contorno nelle composizioni più grandi, la natura morta si manifesta a poco a poco come forma pittorica autonoma ed amata nel corso del XVI secolo. Frutti squisiti, vetro prezioso e stagno lucido sono gli ingredienti di uno stile di vita raffinato. Il tutto viene messo in scena nella loro abbondanza marcante e strabordante. La riproduzione minuziosa ed esatta dell’oggetto e dei riflessi della luce regalano a chi guarda una gioia per gli occhi. Le immagini sono ricche di contenuti più o meno nascosti e culminano con l’ammonimento “uomo ricorda che la tua esistenza è effimera.”
Nella natura morta del XVIII e XIX secolo, la dimensione allegorica sparisce pian piano dalle rappresentazioni.
I fiori della pittura Viennese che ne sisultano trovano le loro radici nell’arte grafica olandese del XVII e vivono un periodo aureo incomparabile fino al 1850.
Sala 3 della mostra | Caccia e diletto
Immagini di caccia e rappresentazioni correlate a scene delle antiche mitologie riflettono la passione per questa attività e il desiderio di divertimento del nobile committente.
Il passatempo del cacciare è riservato solo alla società aristocratica e il suo desiderio di piacere viene soddisfatto mediante eventi molto costosi.
Così si rallegra per esempio la “Chasse à force” o la “freie Hetze” con cani da caccia e cavalli della grossa popolarità. Per la caccia ad un cervo, il quale viene circondato giorni prima dai cacciatori e dai vari aiutanti, vengono inviati circa 100 cavalli e 300 cani. La caccia stessa dura in genere non di più di 2–3 ore.
Al cacciatore del principe è riservato l’ultimo colpo all’animale ormai stremato. Il tutto si svogle in genere senza rischi dato che il “piqueur” ha prima tagliato i tendini. La caccia è accompagnata dai segnali del corno, che risuona per far capire al cacciatore cosa è da fare e indica la “Legen der Strecke” (l’esibizione della selvaggina) per onorare la cattura.
Sala 4 della mostra | I sensi
Lo spazio ai vari sensi è dato dalla presentazione del dipinto “Betende alte Frau” (donna anziana che prega) di Harmensz. van Rijn Rembrandt.
Sala 5 della mostra | Danza e musica
Dalla nobiltà, passando per la borghesia finendo tra gli strati più bassi della società, tutti si rallegrano dinanzi a musica e danza.
Accanto alle distrettezze di Guerra, la formazione nell’era aristocratica pone l’attenzione sull’arte, e in particolare sulla danza. Nel cortile del Re Sole, Luigi XIV, la professionalizzazione raggiunge il suo apice con la fondazione della Académie Royale de Danse 1661. I balletti servivano da intrattenimento e per comunicare, soprattutto per fini rappresentativi. Il ballo è l’espressione dello sfarzo cortese.
Sala 6 della mostra | Gioco
Tra i temi più amati nelle rappresentazioni pittoriche olandesi ci sono immagini di giocate a carte e scommesse. I quadri trasmettono un alto livello di passatempo essendo il gioco diffuso in tutti gli strati sociali.
Pur essendo divertente e una fonte d’intrattentimento, nell’ambito della chiesa il gioco non è considerato un passatempo ben visto. Soprattutto per i moralisti, le sue conseguenze negative sono una spina nell’occhio. In primo luogo il gioco ti distoglie dalle cose importanti della vita, come per esempio andare in chiesa o il lavoro, in secondo luogo si tende ad unire il gioco alle bestemmie, al furto, al conflitto fisico, allo spreco di soldi.
Il gioco a carte, particolarmente amato tra gli strati più poveri della società, viene spesso unito a pigrizia e litigio. Nelle immagini presentate la riprovevolezza del gioco assume un valore ancora più centrale se accompagnato all’uso di tabacco e alcoll, musica e scene amorose.